Si trova in una posizione quasi perennemente all’ombra ed a ridosso di una roccia. Il lander Philae dell’Esa è stato finalmente ritrovato dalla sonda Rosetta. Dopo un mese dalla scomparsa del dispositivo le ricerche hanno portato finalmente al tanto sospirato ritrovamento, anche se sarà impossibile riportare in attività i vari dispositivi. La scoperta è avvenuta grazie ad una serie di foto realizzate ad una distanza relativamente ravvicinata (2,7 chilometri di altezza). L’immagine, catturata lo scorso due settembre, non lascia spazio al dubbio: l’aggeggio ripreso nella foto è Philae.
Nell’immagine è possibile intravedere le parti inferiori del lander che fungevano da “zampe”. La posizione, particolarmente sfavorevole, ha impedito il funzionamento dei pannelli solari lasciando il dispositivo senza energia. Era il 13 novembre del 2014 quando Philae aveva messo “piede” sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko perdendo la carica energetica dopo poche ore. Una serie infinita di ricerche da allora ha tentato di risalire all’esatta posizione del lander, in un’area della superficie non lontana “dall’accometaggio”. Il ritrovamento è avvenuto nella zona della cometa conosciuta come Abydos che rappresenta il lobo di dimensioni minori del corpo celeste. La ricerca, intanto, ha prodotto una serie di immagini spettacolari della superficie dell’oggetto cosmico.