Portata a termine la prima e difficilissima fase di recupero dei vivi e dei morti sotto le macerie di Amatrice, Arquata del Tronto ed organizzata la fase di soccorso alla popolazione, la conta dei danni del terremoto sul patrimonio artistico dell’area di traduce in una dolorosissima lista di chiese, monumenti e torri irrimediabilmente perdute. Borghi storici devastati e costruzioni antiche sbriciolate in pochi secondi: la situazione nell’area colpita dal terremoto appare tragica con un patrimonio artistico perso per sempre. Sono dodici i monumenti crollati ad Amatrice tra chiese, abbazie, un archivio ed un museo a cui si aggiungono la Porta Romana, la Porta Ascolana e la Torre Civica gravemente danneggiate.
Situazione leggermente migliore ad Arquata del Tronto dove il terremoto ha severamente danneggiato le tre chiese con la torre medievale che ha visto il crollo della merlatura mentre la Chiesa di Santa Croce, risalente a fine cinquecento, è ora quasi completamente rasa al suolo. Una triste sorte anche per la chiesa di Montegallo (AP) che ha “perso” parte del campanile e la campana, anch’essa cinquecentesca, andata in pezzi. Un bollettino di guerra che non risparmia i comuni limitrofi: a Tolentino (MC) parte della volta della chiesa del Santissimo Crocifisso si è frantumata. Il soffitto interno è andato in pezzi nella Collegiata di San Ginesio: una chiesa con la facciata metà in stile romanico e l’altra metà in stile gotico. Danni importanti hanno interessato altri diciannove siti di interesse storico tra Umbria e Abruzzo.