La ricerca pedissequa nell’estrema periferia del nostro Sistema Solare sta permettendo agli scienziati di conoscere meglio un’area lontanissima e finora poco nota dello spazio. Se il Pianeta Nove continua a non apparire negli strumenti dei ricercatori, alcuni corpi celesti, infatti, dimostrano come la zona a ridosso della Nube di Oort sia molto più “popolata” di oggetti di quanto si possa immaginare. Sono quindici i corpi celesti scoperti ora dagli osservatori: si tratta di piccoli oggetti di circa 250 chilometri di diametro.
La ricerca è stata realizzata dagli scienziati della Northern Arizona University che hanno riportato i risultati della rilevazione sull’Astronomical Journal. La presenza di questi piccoli oggetti nell’area più estrema del Sistema Solare potrebbe rappresentare una conferma indiretta dell’esistenza del famigerato Pianeta Nove. Un’area molto più ricca di oggetti di quanto si pensasse renderebbe la presenza di un ulteriore corpo celeste di dimensioni maggiori meno “strana”. Lo studio di questi piccoli elementi si concentrerà soprattutto sull’orbita che potrebbe risentire della vicinanza di un grande pianeta nella stessa area, come appunto il Pianeta Nove.