Cittadine e borghi rasi al suolo e un numero sempre più crescente di vittime. Questo il triste epilogo provocato dalle scosse di terremoto nel reatino. Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto sono le zone che hanno subito maggiori danni e gravi perdite umane. Ma a 17 km dall’epicentro, un’altra città ha subito la forza del sisma, senza gravi conseguenze. Si tratta di Norcia, in Umbria, cittadina nella quale si sono verificati danni di lieve entità a persone ed edifici. Tutto merito della messa in sicurezza delle abitazioni avvenuta in seguito al terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche nel 1997.
Norcia come modello di buona ricostruzione per tutte le zone appenniniche ad elevato rischio terremoto: tutte le case infatti, sono antisismiche e ciò determina una resistenza positiva alle scosse. Nella cittadina umbra si sono verificati alcuni crolli presso le frazioni e la basilica mentre gli ospedali svolgono le loro attività a pieno ritmo, pronti a prestare soccorso ai meno fortunati. Già ma come prevenire? Il nostro paese ha a sua disposizione esperti e strumenti che determinano la sismicità dei suoli e che possono dunque aiutare a trovare soluzioni per gli interventi antisismici come progetti di costruzione e restauro degli edifici. Considerando la giovane “età” in termini geologici del nostro stivale, il rischio di un nuovo terremoto è sempre dietro l’angolo. L’esperienza di Norcia insegna: l’importanza della prevenzione è il cambiamento determinante per la salvaguardia di città e borghi, ma soprattutto per scongiurare tante vite umane spezzate.