A distanza di sette anni dal violentissimo terremoto in Abruzzo, forti scosse sismiche si sono ripetute questa notte nel reatino, devastando paesi e borghi, primo tra tutti Amatrice ed altri paesi vicini all’epicentro: Pescara del Tronto, Arquata e Accumoli. Dure le dichiarazioni di Mario Tozzi, divulgatore scientifico televisivo all’Huffington Post. E’ la mancanza di prevenzione, il problema più grave per il ricercatore, una mancanza grave sebbene questi fenomeni si ripetano a distanza di 4 o 5 anni sulla dorsale appenninica. L’Italia, secondo Tozzi, sul piano dei terremoti, è arretrata esattamente come il Medio Oriente, basti considerare che in un paese all’avanguardia, una scossa di magnitudo 6 non avrebbe potuto provocare vittime e crolli. In altre realtà, come in Giappone e in California, non sarebbe crollato nulla.
La dorsale appenninica si estende dalla Garfagnana a Messina, costituendo un’unica regione geologica ad alto rischio terremoto. E data “l’età” geologicamente giovane del nostro territorio, dice l’esperto, le scosse di assestamento non sono che una conseguenza fisiologica. “Ma attenzione”, avverte Tozzi non sono di certo prevedibili i terremoti. Il punto, secondo il ricercatore, è che in una zona ad alto rischio sismico è assolutamente fuori luogo che non si prendano provvedimenti affinché una scossa di magnitudo 6 possa radere al suolo un ospedale. Significativo, secondo l’esperto, il fatto che durante il terremoto dell’Irpinia a Cerreto Sannita quasi tutto era rimasto intatto, frutto dell’ottima resistenza degli edifici antichi, costruiti nel migliore dei modi.