Caratteristiche davvero particolari quelle riprese dalla sonda Cassini di Dione, una delle lune di Saturno. Una superficie particolarmente accidentata caratterizza il piccolo corpo celeste: una serie di strutture che indicano un’attività tettonica davvero interessante. Piccole striature luminose che spiccano sul restante sfondo grigio e scuro rappresentano un “panorama” che ci ricorda da vicino il nostro satellite. Dione è stato probabilmente coinvolto in un processi di riscaldamento e successivi raffreddamenti: una dinamica geologica molto comune nei corpi celesti di natura rocciosa.
Un’altra vasta area è invece caratterizzata da strutture di forma circolari. Si tratta di crateri di impatto, di diverse dimensioni, frutto della caduta di detriti avvenuta in un lontano passato. Era di 110mila chilometri la distanza che separava la sonda Cassini dal piccolo corpo celeste: uno spazio sufficiente per realizzare uno scatto davvero spettacolare. Con un diametro di 1.123,2 chilometri, Dione rappresenta la quarta luna, per dimensioni, di Saturno. Si tratta di un corpo celeste formato essenzialmente da ghiaccio d’acqua anche se la densità interna indica una composizione ricca di silicati.