Le temperature della Luna possono mettere in difficoltà anche i dispositivi più all’avanguardia. Lo sanno bene gli esperti della Chinese Academy Sciences che hanno visto il rover lunare ghiacciarsi per il rigido clima del nostro satellite. Si chiamava Coniglio di Giada, in onore alla tradizione mitologica orientale e dal dicembre del 2013 ha operato sulla Luna affrontando delle condizioni davvero avverse. Un allunaggio morbido quello del rover sbarcato su un cratere d’impatto formatosi circa quattro miliardi di anni fa nel Mare Imbrium. Lo studio delle rocce condotto dal dispositivo ha permesso di scoprire dei particolari del tutto nuovi della composizione delle superficie lunare.
Ma al di là della “morte” del Coniglio di Giada, la missione cinese rimane comunque un successo visto che la durata si è prolungata ben oltre alle aspettative, inizialmente fissate a tre mesi. Informazioni davvero preziose quelle raccolte dal rover cinese con dati inediti sulla geologia lunare e soprattutto sul basalto la cui formazione è risultata molto più recente del previsto. Una speciale stufa di plutonio ha consentito alla sonda di sopravvivere alle lunghe e fredde notti della Luna, tranne all’ultima che, con 18o gradi sotto zero, ha messo definitivamente KO le funzionalità del dispositivo.