Si chiamava Onfim, aveva circa sette anni, ed amava disegnare se stesso impegnato in gesta eroiche. E’ il risultato dell’interpretazione di una serie di graffiti rinvenuti a Novgorod in Russia. Risalgono al XIII secolo le rappresentazione impresse su una corteccia di betulla giunta miracolosamente fino a noi perché protetta da uno strato di argilla. Il bambino si stava esercitando nella scrittura delle lettere dell’alfabeto quando, di tanto in tanto, decideva di interrompere lo studio per realizzare delle speciali raffigurazioni. Ed eccolo intento a raffigurare se stesso travestito da eroe mentre cavalcava un cavallo ed uccideva, con una spada, il nemico.
Il suo nome affiancava la figura del cavaliere, ma anche un altro disegno: un animale mostruoso. “Io sono una belva feroce” recita la didascalia al fianco dell’animale. Una belva “educata” che salutava un amico, dal nome Danilo. L’ultima rappresentazione raffigura, invece, il piccolo con il padre e la madre: un disegno comune anche ai giorni nostri e che dimostra, insieme alle altre raffigurazioni, come i sogni e la fantasia dei più piccoli sia la stessa, nonostante i secoli.
Fonte: https://percevalasnotizie.wordpress.com/2016/05/01/novgorod/