Ci sono voluti ben 26 anni ad un team di un centinaio di scienziati americani ed europei per realizzare la più grande mappa spaziale mai esistita. Si tratta di una sorta di cartina che localizza ben 1,2 milioni di galassie coprendo una percentuale pari ad un ventesimo dell’intera volta celeste. Distanze inimmaginabili caratterizzano i vari punti presenti in questa enorme mappa che raggruppa un’area pari a 6,5 miliardi di anni luce. Sono tanti gli spunti che verranno presi in considerazione dagli esperti per nuove ricerche con particolare riguardo ad un fenomeno che, ancora oggi, non ha nessun tipo di spiegazione: l’espansione del cosmo.
Un aspetto che rappresenta, oggi, uno dei più grandi misteri della scienza e che potrebbe rappresentare un errore nella teoria della relatività di Einsten. E l’energia oscura a spingere all’espansione dell’Universo mentre la materia oscura avvicinerebbe le galassie attraverso la forza di gravità: insomma due forze opposte. Osservando le galassie nella mappa è possibile rilevare esse siano concentrare in determinate aree a forma di grappolo; formazioni distanziate da 500 milioni di anni luce. Una nuova mappa sarà realizzata nel 2020 grazie alla missione Euclid dell’ESA che si spingerà a visionare il cosmo fino ad una distanza di dieci miliardi di anni luce.