Un francese di 44 anni impiegato statale con una vita del tutto normale, ma che aveva vissuto una parte significativa della sua esistenza contando su una percentuale funzionante del suo cervello pari al 10%. Una storia incredibile quella raccontata dallo psicologo belga Axel Cleereman nel corso di una conferenza all’Università Libre di Bruxelles. L’uomo si era presentato all’ospedale segnalando un fastidioso dolore ad una gamba, ma le analisi dei medici avevano portato ad una conclusione davvero incredibile: il cervello era letteralmente sommerso da una quantità incredibile di liquido cerebrospinale. Una condizione che aveva portato al mancato funzionamento di un’area pari al 90% dell’intero organo.
A funzionare, secondo i medici, era solo il perimetro più esterno. Ma a stupire è la vita del tutto normale dell’uomo che aveva sviluppato questa problematica in trentanni da quando, cioè, era stato curato con un particolare apparecchio conosciuto come lo stent, poi rimosso. La capacità del cervello di adattarsi, anche in queste condizioni, è stata davvero eccezionale. Lo studioso, al margine della conferenza, ha sottolineato come i lobi frontali, occipitali e parietali, cioè le aree destinate alle funzioni cognitive, nell’uomo abbiano perso solo una minima parte delle loro funzionalità, nonostante tutto.