Fungo Reishi: conosciamolo meglio

Alla parola fungo le associazioni mentali si sbizzarriscono e a molti verrebbe da associarlo alle malattie della pelle. Tuttavia, il fungo in natura e non quello descritto in ambito medico, presenta vantaggi e svantaggi a seconda delle sue proprietà. Evitando i funghi velenosi, quelli commestibili vengono applicati in cucina per preparare manicaretti di ogni tipo dando al piatto una nota selvatica ma comunque delicata ma vi sono alcune qualità che vengono scelti a scopi medicinali come il Reishi che può essere rosso o nero.

Il fungo Reishi: che cos’è e le sue proprietà benefiche

Il Reishi o Ganodema, invece è un fungo largamente diffuso in Cina e in Giappone e trova il suo habitat ideale in prossimità o lungo il tronco e le radici di querce e castagni. Con l’inizio degli anni ’70, il Reishi non lo si trova solo in natura ma anche in coltivazioni estensive seguite tramite due tecniche specifiche, in bottiglia o in scatola.

Tutto questo lavoro per produrre maggiori quantitativi di questo particolare fungo è perché è ricco di sostanze capaci di:

  • rinforzare un sistema immunitario particolarmente carente o affetto da attacchi virali anche gravi
  • stimolare il metabolismo e l’assimilazione degli elementi nutritivi di persone affette da ipotiroidismo,
  • prevenire l’insorgere di molteplici allergie e, per ultimo ma non per importanza,
  • agire sul fegato favorendone le funzioni specifiche regolandole.

Queste sono solo alcune delle proprietà benefiche del Reishi che sembrano incidere positivamente ma i campi di applicazione in ambito medico sono davvero molto vasti.

fungo-reishi-cina

Fungo Reishi: conosciamolo meglio

Il fungo Reishi: assunzioni e effetti collaterali

Dati gli innumerevoli benefici del fungo Reishi viene spesso utilizzato come integratore alimentare da assumere prima dei pasti e quindi a stomaco vuoto. Meglio affiancare la cura con l’assunzione di abbondanti quantitativi d’acqua (il minimo quotidiano si aggira attorno ai sei bicchieri giornalieri) per evitare di appesantire i reni e il loro compito di filtri dell’organismo.

Non si conoscono effetti collaterali rilevanti ma può essere che nei primi periodi insorgano delle difficoltà nella digestione o sfoghi cutanei. In questo caso, meglio consultare un medico per capire se ciò è dovuto all’assunzione di questo Ganodema o se lo stesso ha fatto emergere repentinamente una patologia o intolleranza latente.

Per concludere, il fungo Reishi non deve per forza essere assunto in forma di integratore ma va bene anche in cucina, come ingrediente da cuocere nella preparazione di zuppe e minestre o per la preparazione di infusi.