Una primavera che si annuncia anomala in uno dei luoghi più freddi del globo. Stiamo parlando della Groenlandia, una terra che risente pesantemente degli effetti, senza precedenti, dei cambiamenti climatici. Alte temperature e piogge intense favoriscono lo scioglimento dei ghiacci, ma quella della Groenlandia è solo l’epilogo di una catastrofe annunciata. Secondo il servizio meteorologico danese infatti, il fenomeno della fusione dei ghiacci sarebbe dovuto verificarsi a fine maggio o ai primi di giugno.
Al momento, è interessato dal cambiamento circa il 12 per cento dei ghiacci sull’isola. Spostandosi verso Nuuk la capitale della Groenlandia, le temperature percepite, in quest’ultimo periodo, oscillano tra i 16°C e i 17,8°C. Secondo il ricercatore della Nasa Walt Meier, il fenomeno è la somma di un impatto estremo del riscaldamento globale che supera ogni aspettativa. Se dovesse sciogliersi l’intera calotta, i livelli del mare aumenterebbero di ben 6 metri, in tutto il mondo: una prospettiva catastrofica, ma non così lontana. Insomma, ciò che realmente preoccupa non è la quantità di ghiaccio sciolta, ma il momento dell’anno in cui la fusione si verifica.