Vi è mai capitato di domandarvi che cosa succede quando si ha un déjà vù, quel senso di rivivere un’esperienza passata? Il déjà vù (in italiano ‘già visto’) è un fenomeno psicologico che si verifica in circa il 60/80% delle persone, è quasi sempre fugace e soprattutto può verificarsi in qualsiasi momento. Questo quanto riferito in un recente studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze e Terapeutica sperimentale presso l’Università del Texas, negli Stati Uniti. “Secondo molti studi, circa due terzi delle persone hanno sperimentato almeno un episodio di déjà vù nel corso della loro vita”, riferisce Michelle Hook. I ricercatori descrivono questo fenomeno come il risultato di un ‘problema tecnico’ nel cervello quando i neuroni per il riconoscimento e la familiarità permettono al cervello stesso di confondere il presente con il passato.
Ma i casi di déjà vù potrebbero anche essere attribuiti a una fase di non corrispondenza nei percorsi neuronali del cervello; questo perché il cervello cerca costantemente di creare intere percezioni del mondo intorno a noi sulla base di una piccola quantità di informazioni sensoriali. Le informazioni sensoriali viaggiano attraverso molteplici percorsi di centri superiori corticali del cervello (aree queste che giocano un ruolo chiave nella memoria, nell’attenzione e nella percezione) e raggiungono i centri in maniera quasi simultaneamente. “Quando una differenza nella lavorazione avviene lungo questi percorsi, la percezione tende a ‘rompersi’ e sperimentiamo così due messaggi distinti. Il cervello interpreta la seconda versione come esperienza percettiva separata, e quindi è prodotta la sensazione di familiarità appropriata, definita appunto déjà vù“, conclude Hook.