Finalmente una notizia straordinaria: per la prima volta in un secolo la popolazione di tigri selvatiche è aumentata, dando speranza a quelli che sono gli sforzi di conservazione effettuati in questi ultimi anni. Secondo i dati forniti dal World Wilflife Fund (WWF) ad ora ci sono un minimo di 3.890 tigri allo stato selvatico, che rappresenta un aumento notevole a partire dal 2010, quando le stime parlavano di una popolazione mondiale che presentava un minimo incredibile di 3.200 specie. “Per la prima volta dopo decenni di costante declino, il numero delle tigri è finalmente in aumento” riferisce il direttore generale del WWF International, Marco Lambertini. “Questo ci offre una grande speranza e dimostra che siamo in grado di salvare le specie e i loro habitat grazie anche all’ausilio dei governi, delle comunità locali e degli ambientalisti che lavorano in modo coordinato”. Il WWF attribuisce questa importante svolta ad una serie di fattori, tra cui le protezioni avanzate degli animali e il miglioramento sensibile delle tecniche di rilevamento. L’incremento complessivo è dovuto principalmente alle popolazioni di tigri situate in India, Russia, Nepal e Bhutan.
Il grafico in basso mostra la popolazione di tigri selvatiche globali nel contesto: di gran lunga la maggior parte delle tigri si trova in India, immediatamente seguita dalla Russia, dall’Indonesia e dalla Malesia. Nepal, Thailandia, Bangladesh e Bhutan ospitano numeri più piccoli, così come anche la Cina, il Myanmar, il Laos e il Vietnam. Le Nazioni di cui sopra sono tutti membri del Tiger Global Forum (GTF) che nel 2010 ha visto i maggiori leader mondiali unirsi in un sforzo internazionale chiamato Tiger Initiative Tx2, per raddoppiare il numero delle tigri selvatiche entro il 2022. Questi dati recenti indicano chiaramente che si sta andando per il verso giusto, i Paesi coinvolti in questa iniziativa potranno così raddoppiare i loro sforzi per salvaguardare ulteriormente le popolazioni di tigri in tutto il mondo.