Un team internazionale di astronomi ha recentemente pubblicato uno studio sui misteriosi suoni catturati nello spazio aperto. Il rapporto, pubblicato poi sulla rivista scientifica ‘The Space Reporter’, rivela quella è la natura dei rapidi impulsi radio che hanno una durata massima di qualche millisecondo. L’Universo, come sappiamo, genera quotidianamente migliaia di questi impulsi, anche se risultano molto difficili, difficilissimi da individuare; fino ad ora, infatti, gli esperti sono riusciti solo a registrare 20 ‘esempi’ di questi impulsi. In particolare gli scienziati hanno catturato questi segnali nel corso del mese di Febbraio grazie all’ausilio del telescopio Parchi, che si trova in Australia; gli astronomi stanno ora studiando la loro origine, scoprendo la presenza in quella stessa zona di un buco nero supermassiccio nella galassia Arp 220.
Fino a questo momento, tuttavia, mai nessuno era stato in grado di spiegare l’origine di questi segnali; ma gli esperti hanno ora creato un modello digitale che ha permesso loro di svelare finalmente questo enigma, scoprendo che gli impulsi radio producono il rilascio di una grande quantità di energia che si genera quando il buco nero assorbe i materiali situati nelle immediate vicinanze; poi questa energia tende a diffondersi attraverso l’Universo sotto forma di impulso della durata massima di qualche millisecondo.