Continua il periodo no per i ghiacci artici; nell’Inverno appena concluso, infatti, si è registrato un minimo storico di copertura di ghiaccio polare assolutamente incredibile. Ogni anno, lo sappiamo bene, il ghiaccio tende a sciogliersi durante la stagione estiva, per poi riprendere gradualmente vigore con l’arrivo dei primi freddi. In generale (e questa è la preoccupazione maggiore) nel mese di Marzo l’area di ghiaccio marino artico raggiunge, in media, la fase di massima estensione; ebbene, nel 2016 la copertura di ghiaccio nell’Artico è stata di circa 14.52 milioni di chilometri quadrati, un record in negativo davvero incredibile. I dati, infatti, indicano che quest’anno l’estensione del ghiaccio Artico è stata di ben 1,12 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media! E, cosa ancor peggiore, è che si tratta di un valore medio tendente al ribasso e calcolato in un periodo compreso tra il 1981 e il 2010. E’ evidente, quindi, come il riscaldamento globale stia avendo un impatto assolutamente devastante su tutto il nostro Pianeta.
L’anno scorso la superficie massima di ghiaccio marino era di 14.54 milioni di chilometri quadrati, ma negli ultimi 13 anni sono stati registrati ben 13 minimi storici; ciò significa che la temperatura media nei mesi di Dicembre, Gennaio, Febbraio e Marzo si sta alzando sensibilmente, rendendo gli inverni via via sempre più caldi. Pensate, a Marzo la media termica nella regione Artica ha visto temperature di ben 11°C superiori al normale. I modelli previsionali indicano che entro il 2040 l’Artico potrebbe sperimentare stagioni estive con totale assenza di neve, soprattutto se continua questo ritmo inarrestabile di scioglimento della calotta artica (considerando che Groenlandia e Antartide perdono ogni anno ben 420 miliardi di tonnellate di ghiaccio).