Un gruppo di ricercatori ritengono assai probabile che Phobos e Deimos, le due lune di Marte, si siano formate a seguito dell’impatto si un gigantesco asteroide sul Pianeta Rosso. Le simulazioni hanno mostrato un oggetto con più o meno la massa di Plutone che avrebbe gettato in orbita parte della massa del Pianeta Rosso; Julien Salmon del Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado, ha rivelato la sua teoria al Lunar and Planetary Science Conference a The Woodlands, in Texas. Se le lune erano asteroidi avrebbero orbite assai meno regolari, riferiscono i ricercatori. Ora Salmon e il suo collega Robin Canup hanno adattato alcuni modelli utilizzati per studiare la formazione della Luna, anch’essa pensata come il risultato dell’impatto di un asteroide sulla Terra; su Marte, in particolar modo, l’intensa collisione avrebbe gettato enormi quantità di massa in orbita e il bordo del disco avrebbe raggiunto una distanza di circa 24.000 chilometri, la stessa distanza ora occupata da Deimos. ” C’è l’idea che Phobos e Deimos siano gli unici due superstiti di un’intera ‘popolazione di asteroidi‘, riferisce Salmon.
“Un oggetto così grande che colpisce Marte può spiegare alcune altre misteriose caratteristiche che osserviamo tutt’ora, come la rotazione relativamente veloce del Pianeta e le grandi differenze di altezza media superficiale tra l’emisfero settentrionale e quello meridionale” conclude Salmon. C’è da dire, tuttavia, che a differenza della nostra Luna il satellite principale di Marte (Phobos) si sta muovendo sempre più vicino al Pianeta ‘genitore’, che viene inesorabilmente spinto verso il basso; questa marea gravitazionale sta aprendo profondi solchi sulla superficie di Phobos, dalle dimensioni davvero incredibili (100-200 metri di larghezza, 10-30 metri di altezza). Qualcosa di molto simile potrebbe accadere, ad esempio, anche alla luna di Nettuno, Tritone, che sta perdendo anch’essa l’orbita e presenta solchi piuttosto marcati sulla superficie.