La maggior parte degli elementi che compongono tutto ciò che ci circonda si sono formati attraverso il processo noto come ‘fusione nucleare’. Le nane brune sono una sorta di versione ‘timida’ di una stella che ha iniziato a formarsi, ma che non è mai riuscita a raccogliere abbastanza energia per iniziare il processo di fusione nucleare. E non è tutto, perché non è stato ancora pienamente compreso con esattezza come questi oggetti si formino, anche se una nuova scoperta di una di queste rare nane bianche sta portando gli astronomi ha trovare una risposta convincente e decisiva. Attraverso la fusione le stelle creano nuovi elementi all’interno dei loro nuclei, a partire dall’idrogeno e dall’elio, ottenendo via via elementi sempre più pesanti. Ora, dopo 18 anni di continue osservazioni, è stata finalmente identificata una nana bruna: è la prima volta che la massa di uno di questi oggetti è stata osservata anzichè stimata da qualche modello teorico.
Oltre, ovviamente, a catturarla i ricercatori dell’Università di Notre Dame, Indiana, ne hanno anche determinato età, massa e composizione. Si tratta queste di informazioni particolarmente importanti che possono essere utilizzate per lo studio ancor più approfondito di questi oggetti ‘sfuggenti’. La nana bianca, denominata HD 4747 B, si trova a circa 61 anni luce di distanza nella costellazione della Balena. E’ stato possibile osservare l’oggetto grazie ai telescopi Keck situati nelle Hawaii. Sulla base di un’analisi orbitale tridimensionale, la nana bianca ha una massa di circa 60 Jupiters, mentre è necessaria una massa di almeno 80 Jupiters per innescare il processo di fusione nucleare. Si prevede che questo lavoro possa in un certo qualmodo contribuire a studiare ancor più nel dettaglio i pianeti extrasolari.