Uno delle manifestazioni che, fin dalla nascita, accompagnano la vita di tutti noi è il singhiozzo. Si tratta di una contrazione non controllata del diaframma con la chiusura della glottide. Un insieme di movimenti che produce l’inconfondibile suono. Nonostante sia un fenomeno comunissimo, il singhiozzo non appare ancora del tutto chiaro il perché della contrazione. Uno studio della Università Queen’s del Canada, ha affermato come il singhiozzo possa servire ad espellere l’aria dallo stomaco visto che, in occasione di ogni manifestazione, avviene l’eliminazione di piccole quantità di aria dall’area del torace.
Una teoria avanzata alcuni anni fa, ma ancora presa in considerazione, associa il singhiozzo alla discesa dei cibi nell’esofago. Secondo il medico Daniel Howes, invece, al pari del ruttino, sarebbe un fenomeno legato all’assunzione del latte materno. Attraverso lo svuotamento dello stomaco, il liquido avrebbe, infatti, maggiore “spazio” nell’organo. Al margine della ricerca gli scienziati hanno confermato come molti dei “rimedi della nonna” per far passare il singhiozzo, funzionino realmente. Dal trattenere il fiato al bere passando per l’assunzione di piccole quantità di zucchero fino ad un improvviso spavento, i metodi per interrompere una manifestazione spesso davvero fastidiosa sono davvero tanti.