Si chiamava Elasmotherium sibiricum e, come negli unicorni descritti dalle leggende, era dotato di un corno sulla fronte. Ma se vi aspettavate l’animale dall’incredibile bellezza che abbiamo imparato a conoscere sui libri di fiabe, vi sbagliate di grosso. Si trattava, infatti, di un animale molto robusto, ben lontano dalla comune immaginazione di unicorno. L’esistenza dell’elasmoterio era, fino ad ora, comunemente accettata fino a 350 mila anni fa, ma un nuovo ritrovamento, avvenuto nella regione di Pavlodar, in Kazakistan, ha dimostrato come questo animale sia resistito fino ad un’epoca molto più recente.
Le analisi realizzate con l’utilizzo del radiocarbonio hanno dimostrato, infatti, come le ossa rinvenute nelle steppe asiatiche siano risalenti a 29 mila anni fa. Quella determinata area, secondo un’ipotesi pubblicata sulle pagine dell’American Journal of Applied Science, sarebbe diventata una sorta di rifugio per l’elasmoterio mentre nelle altre zone del pianeta, intanto, andava incontro all’estinzione. Un’emigrazione verso l’odierno Kazakistan che avrebbe salvato la vita agli animali che sono così giunti ad un’epoca contemporanea all’esistenza degli uomini. Insomma il genere umano e l‘unicorno avrebbero convissuto e forse si sarebbero incontrati per un lungo periodo.