Da 14 anni a questa parte sta andando avanti il progetto spagnolo conosciuto con il nome di ‘Djehuty’; un gruppo di archeologi continua la sua esplorazione in una delle zone dell’Egitto che presentano tesori inestimabili e di importanza rilevante, risalenti al secondo secolo a.C.. Gli scavi sono concentrati nella zona di Luxor, ai piedi di una collina rocciosa a Dra Abu el-Naga. Tutte le attenzioni, tuttavia, si stanno concentrando sullo studio della tomba di Hery, un alto funzionario supervisore di Barn, la moglie del Re e la madre del re Ahhotep che ha vissuto all’inizio del XVIII secolo. Sul tavolo dei lavori si trovano alcuni frammenti simili a puzzle pronti ad essere composti: “sono frammenti che cadevano dal soffitto della camera di sepoltura di Djehuty e recuperati durante lo scavo”, spiega il capo della missione.
Il ‘relitto’ in questione è il famoso Libro dei Morti, un tesoro di assoluto valore e la figura chiave nella corte della regina Hatshepsut. Nel testo funerario, tradotto dagli studiosi, si notano rituali, preghiere, inni e canti probabilmente riferiti all’anima del defunto che supera il giudizio di Osiride, un modo per attraversare il mondo sotterraneo e sbarcare nell’Aaru, una sorta di cielo faraonico. “Abbiamo salvato 800 frammenti appartenenti al Libro dei Morti, ora non resta che comporre questo puzzle per scoprire nel dettaglio i suoi contenuti. Sarà molto difficile intepretarne il testo per via della presenza di graffi e smussature, ma crediamo che si non si tratti di una missione impossibile” conclude l’archeologo capo della spedizione.