Le esplosioni di supernove sono note per essere gli eventi più violenti e luminosi del cosmo con una luce accecante che supera di miliardi di volte quella del nostro Sole. Ma se pensate che questi avvenimenti siano i più potenti, vi sbagliate. Si chiamano supernove superluminose (SLSNe) ed hanno una potenza che va dalle dieci alle cento volte quella delle supernove normalmente osservate. Il fenomeno non è ancora del tutto chiaro agli esperti che ancora non hanno ben compreso quale sia il serbatoio di tanta energia prodotta nelle esplosioni. Ma una nuova ricerca realizzata da un team di esperti argentini e giapponesi potrebbe far luce sul fenomeno. Secondo lo studio, pubblicato sulle pagine di Astrophysical Journal Letters, l’enorme potenza proverrebbe da una speciale categoria di stella di neutroni: la magnetar, sigla che sta per magnetic star.
Questa particolare tipologia di stella è caratterizzata da un campo magnetico grande diverse miliardi di volte quello del nostro pianeta ed in grado di produrre enormi quantità di raggi gamma e raggi x avvistabili anche a distanze siderali. Proprio alla categoria delle magnetar apparterrebbe ASASSN-15lhSN 2011kl, una supernova osservata nel 2011 e capace di produrre esplosioni con emissioni di raggi gamma per una durata di oltre venti minuti, una luminosità pari a cinquecento volte quella delle “normali” supernove e venti volte quella dell’intera Via Lattea.