Un delitto cruento quello del faraone Ramses III. Diverse analisi infatti hanno dimostrato l’esecuzione violenta del sovrano, come la tomografia computerizzata svolta nel 2012, la quale mostrava tagli sulla trachea e sull’esofago della mummia, elementi che hanno fatto subito pensare ad una congiura familiare; un complotto ordito tra le mura del palazzo costato la vita al faraone. Ma nuovi dettagli sono emersi, ora, nel secondo il libro del radiologo dell’Università del Cairo Sahar Saleem: il faraone Ramses III, secondo la teoria avanzata, venne accoltellato da più assassini e addirittura mutilato da un’ascia.
Inoltre, parte dell’alluce venne amputata; ci pensarono gli abili imbalsamatori dell’epoca a sostituire il dito con una protesi di lino e resina ed era talmente eseguita alla perfezione che a nulla valsero i primi tentativi di rimuovere la protesi, nell’Ottocento. Per nascondere le ferite, la salma di Ramses III venne coperta da strati di trucco correttivo, utile a ricostruire la mummia danneggiata. E dopo aver coperto strategicamente le ferite con bende, il corpo era pronto per il viaggio ultraterreno. Si pensa sia stata la regina Tiye ad ordinare il delitto del faraone, così una volta eliminato, il figlio Pentawer sarebbe asceso al trono.