Vivevano, in media, quaranta anni in più rispetto ai contemporanei. La longevità è stata per secoli uno dei misteri che ha accompagnato la figura dei Templari. Un elemento che ha alimentato l’alone di mistero intorno ai cavalieri difensori della Cristianità. Ma uno studio effettuato dagli esperti del Policlinico Gemelli e pubblicato nell’ambito della ricerca “La dieta di Cavalieri Templari: il loro segreto di longevità?” ha tentato di far luce su un aspetto per secoli oscuro. Poca carne, molti legumi, frutta e pesce; il regime alimentare dei Templari, per certi aspetti simile alla famosa Dieta Mediterranea, avrebbe svolto un ruolo essenziale nella loro longevità.
Vivere oltre i settanta anni, nel tardo Medioevo, non era per nulla semplice e un’alimentazione lontana da eccessi e più sana rispetto ai contemporanei, avrebbe favorito condizioni di salute di gran lunga migliori rispetto alla popolazione medievale. Così, mentre la stragrande maggioranza della nobiltà dell’epoca consumava grandi quantità di carne esponendosi a malattie come la gotta, il diabete ed un alto livello di trigliceridi, i Templari, attraverso la loro dieta, avevano condizioni migliori della flora intestinale. Tre piatti in una settimana di legumi, spremuta di arancia e polpa di Aloe contribuivano ad eliminare i batteri mentre precisi obblighi igienici, come lavarsi le mani obbligatoriamente prima dei pasti, contribuivano a tenere lontano da pericolose infezioni.