Un gruppo di fisici, guidati dal premio Nobel Adam Riess, riferisce che la scoperta delle onde gravitazionali da parte dell’Osservatorio laser del LIGO potrebbe essere il frutto di tracce di materia oscura data dall’insolita fusione di due buchi neri. L’11 febbraio gli scienziati del LIGO hanno confermato, per la prima volta, l’esistenza delle onde gravitazionali nello spazio-tempo, causate dalla collisione di due buchi neri (uno di 36 volte la grandezza del Sole, l’altro di 29), ad una distanza di più di un miliardo di anni luce dalla Terra. Reiss e il suo team ritengono che queste onde non sarebbero potute essere generate da buchi neri “ordinari”, ma da strutture nate dalla materia oscura (quindi non come conseguenza del collasso gravitazionale di stelle, come ad esempio i buchi neri tradizionali).
Secondo questo nuovo studio questi buchi neri “primitivi” erano comuni in un passato lontano dell’Universo, quando tutta la struttura era molto più densa rispetto ad oggi. E’ stato inoltre rilevato che questi buchi neri non sono equamente distribuiti nelle galassie e si trovano in luoghi in cui la materia oscura è presente in concentrati definiti “aloni galattici”. Gli autori dello studio sottolineano che verranno svolte ulteriori analisi in modo tale da poter ratificare la teoria relativa alle onde gravitazionali.