La sonda Cassini ha misurato le temperature su Titano, una luna di Saturno, raccogliendo i dati e i cambiamenti climatici negli ultimi 12 anni con un intervallo di due anni, mettendo in risalto due caratteristiche principali: nell’intervallo temporale di due anni la temperatura tende ad abbassarsi nella parte sud, mentre al contrario tende ad aumentare nella parte nord. Con lo spettrometro composito ad infrarosso installato sulla sonda Cassini i ricercatori sono stati in grado di monitorare la radiazione infrarossa termica proveniente dalla superficie del satellite Titano, l’unica luna del Sistema Solare che ha un’atmosfera, nonchè una particolare composizione chimica. Proprio la presenza di tale composizione chimica complica la misurazione della temperatura sulla superficie. Tuttavia, l’atmosfera di Titano è come una sorta di “finestra spettrale” alla lunghezza d’onda di 19 micron, che permette alla radiazione di passare attraverso l’atmosfera stessa senza essere assorbita dai gas atmosferici.
Cassini orbita ormai intorno a Saturno ormai dal 2004, quando nell’Emisfero meridionale era Estate e, come previsto, è stato anche il periodo in cui si sono registrate le temperature più elevate nell’Emisfero meridionale, naturalmente rettificate con le immagini da satellite. Sappiamo, altresì, che la luce del Sole arriva molto debolmente su Titano, pertanto la temperatura può anche raggiungere valori fino a -180°C vicino all’equatore. La missione di Cassini, intanto, sta per terminare; nel settembre del 2017. infatti, la sonda “brucerà” nell’atmosfera superiore di Saturno. Prima che avvenga ciò, comunque, cambierà la traiettoria del moto, in maniera tale da passare sullo stesso piano degli anelli.