Una nuova ricerca suggerisce che le persone altamente creative, a differenza di quanto si pensava in precedenza, utilizzano due parti del cervello in maniera contemporanea; si tratta delle parti che si “occupano” della memoria, dell’attenzione e della fantasia. Contrariamente alle credenze popolari (in cui si credeva che i processi creativi dipendessero solo dal lato destro del nostro cervello) la creatività è un fattore “che utilizza tutte le funzioni del cervello“, riferisce lo psicologo Scott Kaufman. Già nel 2001 venne scoperta, dal neurologo Marcus Raichle, la rete del cervello chiamata “rete di immaginazione”, che è molto importante per la creatività; essa utilizza la superficie del cervello frontale, la parietale e i lobi temporali. Questa rete sembra risultare particolarmente attiva quando siamo impegnati in quello che i ricercatori chiamano “cognizione auto-generata”.
“La rete di immaginazione permette alle persone di costruire le proprie esperienze, pensate al futuro, immaginare le prospettive delle altre persone e scenari alternativi, capire le storie e comprendere sulla situazione emotiva”, riferiscono gli esperti. I processi associati a questa rete sono anche fondamentali per lo sviluppo del sentimento della compassione. Il cervello delle persone creative è particolarmente abile a “coniugare” strettamente le due reti che, talvolta, entrano in contrasto tra di loro; ciò significa che possono essere in grado di manipolare due tipi di pensieri, molto diversi, in una sola volta. E’ da anni che gli scienziati stanno cercando una risposta su ciò che rende le persone creative; già nel 1960 vennero condotti una serie di esperimenti nel tentativo di definire con precisione il genio creativo, ma mai nessuno è riuscito davvero a dare risposte concrete.