Normalmente un intero anno è composto da 365 giorni, ma ogni quattro anni se ne aggiunge uno in più; da qui nasce l’anno bisestile, che da tempo ormai lascia dietro a se numerosi interrogatori. Solitamente, infatti, il mese di febbraio è composto da 28 giorni, cui se ne aggiunge uno in più, per l’appunto, ogni 4 anni; quest’anno, proprio come accaduto nel 2012, nel 1904, nel 1816 e molti altri ancora a partire dal 1752, ne avrà 29. La ragione? Il calendario tropicale; sappiamo che un anno è il tempo che impiega la Terra a circumnavigare intorno al Sole, un tempo che generalmente si aggira intorno i 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 47 secondi. Ogni quattro anni, tuttavia, un giorno va ad aggiungersi al mese di febbraio che, sappiamo bene, è il mese più corto dell’interno anno. Se ciò non accadesse le stagioni verrebbero letteralmente “spostate” e ci ritroveremo, nel tempo di 750 anni circa, con Giugno come mese invernale.
Le origini del calendario moderno, così come lo conosciamo, risalgono ai tempi dei romani; Giulio Cesare introdusse il calendario giuliano nel 46 a.C e consisteva nella presenza di 365 giorni. Tuttavia, nel suo calendario, il mese di febbraio aveva 30 giorni, mentre Agosto ne aveva 29. Quando Giulio Cesare divenne imperatore cambiò questo aspetto, aggiunse un giorno a Luglio e Agosto, togliendone invece due a febbraio. Ci sono poi anche della tradizioni legate all’anno bisestile; una leggenda racconta che nel 5° secolo, in Irlanda, Santa Brigida si lamentò con San Patrizio che le donne non avevano nessun diritto di proporre; così il Santo permise alle donne di aggiungere un giorno in più al mese di febbraio. Insomma, di misteri circa l’anno bisestile ce ne sono molti, chissà se si saprà mai quella che è la verità sulla sua realtà.