Sono passati ben 41mila anni da quando il campo magnetico terrestre subì una radicale trasformazione. Un fenomeno che ebbe ricadute pesanti sul nostro pianeta che, da allora, ne conserva ancora labili tracce. Proprio su quello che ancora rimane del rovesciamento del sistema di difesa magnetica, gli studiosi hanno effettuato delle ricerche. Scavi nelle profondità della calotta antartica hanno consentito di individuare con precisione l’epoca e gli effetti dei raggi cosmici che hanno colpito la Terra per effetto delle radicali modificazioni del campo magnetico.
Una difesa che, all’improvviso, si era fortemente indebolita lasciando il nostro pianeta alla mercé delle radiazioni. Da allora gli isotopi magnetici sono rimasti nella profondità della calotta con tracce che, ancora oggi, sono in grado di offrire uno spaccato di un’epoca lontanissima. Il rovesciamento del campo magnetico è dovuto, secondo gli studiosi, ai flussi di materiale nel nucleo terrestre. Si tratta di un fenomeno molto complesso e che, nel caso in cui si ripresentasse, potrebbe comportare conseguenze pesanti sulla nostra società tecnologica. Dall’aumento dei raggi ultravioletti in grado di provocare tumori, all’assottigliamento dello strato di ozono fino al disorientamento degli animali come gli uccelli e le balene, i pericoli per la vita sulla Terra sarebbero davvero tanti.