Potrebbe essere a buon punto la ricerca del nono pianeta. A rivelarlo è un team di scienziati francesi impegnati, in queste settimane, nella localizzazione dell’area dove potrebbe orbitare il corpo celeste ipotizzato dagli esperti nel mese di gennaio. Grazie ad una speciale metodologia di ricerca ed a strumenti all’avanguardia, gli scienziati hanno escluso due aree nelle quali il nono pianeta potrebbe risultare troppo lontano per la localizzazione.
L’orbita del pianeta X sarebbe, infatti, fortemente irregolare con periodi di relativa vicinanza ai pianeti conosciuti ad altri in cui il corpo celeste si allontanerebbe ai limiti del Sistema Solare, nella Fascia di Kuiper. Proprio in questi ultimi periodi sarebbero del tutto inutile le indagini, per l’eccessiva distanza. Ridurre la ricerca del 50% è un passo davvero importante per gli studiosi. Con una massa di ben dieci volte maggiore rispetto al Terra, il nono pianeta avrebbe degli effetti orbitali ben visibili sui pianeti più esterni, come rilevato dalla sonda Cassini in esplorazione su Saturno. Ma gli studi sull’ipotetico nono pianeta sono solo all’inizio: ci vorranno minimo due anni per trovare il corpo celeste o anche più. Solo con l’estensione della missione Cassini di altri tre anni, secondo i ricercatori, si potrebbero raggiungere obbiettivi concreti, in breve tempo.