Inutile ribadire, ogni qualvolta ci troviamo in sede di analisi, che l’Inverno 2015-2016 passerà alla storia come uno dei più caldi da quando sono iniziate le misurazioni ufficiali. D’altra parte non poteva che essere altrimenti; di freddo neanche l’ombra (a parte episodi isolati), di piogge ne abbiamo registrate una certa quantità solo nell’ultimo periodo, dicasi lo stesso anche della neve, tornata ad imbiancare le Alpi solo nella passata settimana. Ormai, da questo punto di vista, anche il mese di febbraio sembra volersene andare senza lasciare particolari ricordi di se; anzi, tra oggi e domani sperimenteremo persino una fase dal clima prettamente primaverile, subito seguita da uno “strappo” a carattere instabile tra martedì e mercoledì (nulla di che, al più tornerà qualche diffusa precipitazione e le temperature si abbasseranno, riportandosi in media). Anche gran parte della prossima settimana vedrà condizioni di diffusa, spesso frequente variabilità, ma non si tratterà di peggioramenti organizzati pertanto le piogge cadranno ad intemittenza qua e là, spesso anche con forte intensità, ma senza persistere per lunghi periodi.
La svolta (se così possiamo chiamarla) arriverà con il mese di marzo; detto più volte che il vortice polare entrerà in una fase di crisi definitiva, confermiamo, per i primi giorni del nuovo mese, una maggior ingerenze delle correnti artiche verso il cuore dell’Europa. Ragion per cui ci aspettiamo un progressivo, probabile coinvolgimento anche dell’Italia, entro i primi 8-10 giorni. I modelli, a tal punto, inquadrano una possibile configurazione di blocco da parte dell’anticiclone delle Azzorre alle correnti oceaniche, con tentativo marcato di una saccatura artica di scivolare verso le medio-basse latitudini. E’ questo il momento favorevole per il ritorno di freddo e neve anche sull’Italia, dopo una stagione avara di eventi meteo significativi. Che l’Inverno decida finalmente di svegliarsi? Staremo a vedere, sta di fatto che questa potrebbe davvero essere l’ultima spiaggia.