Pesci morti, vegetazione devastata, fiumi completamente ricoperti da grosse macchie nere. Un disastro ambientale senza precedenti quello che sta sconvolgendo l’Amazzonia in questi giorni. E’ ancora una volta il petrolio il principale nemico della natura. Il fiume Marañon, uno dei corsi d’acqua che si gettano nel Rio delle Amazzoni, è stato interessato da una disastrosa perdita di petrolio. Pesci, vegetazione e fiumi in una vasta area dell’Amazzonia sono coperti da chiazze nere. La fuoriuscita ha raggiunto anche gli affluenti del Marañon.
Ma non è solo l’acqua a soffrire dell’inquinamento dell’oro nero che, per le caratteristiche geologiche della zona, sta penetrando a fondo nel terreno. Un lungo oleodotto di proprietà della Petroperu è stato colpito da una frana che ha rotto una tubatura riversandone il contenuto nel fiume. Immediati gli interventi degli addetti della compagnia petrolifera che hanno tentato in tutti i modi di limitare i danni. Ma le abbondanti piogge degli ultimi, collegate ad El Niño, hanno peggiorato ancora al situazione. La drammaticità della condizione delle acque del Marañon è stata descritta da un’associazione di indigeni che ha definito il fiume come, ormai, completamente inquinato.