I molluschi d’acqua dolce, molto importanti per tutti gli ecosistemi acquatici, sono ad alto rischio. Questo quanto riferito dal Cnr, che spiega come la maggior della popolazione di questi animali è in declinio e moltissime specie sono in serio pericolo di estinzione. Muovendosi nei sedimenti, questi molluschi favoriscono l’ossigenazione influenzando in maniera marcata anche numerosi, altri processi chimici che regolano la disponibilità di nutrienti, come l’azoto e il fosforo, che sono alla base di tutta la catena trofica dell’ecosistema. La loro presenza fornisce, altresì, maggior stabilità ai fondali nei tratti fluviali e torrentizi, riducendo in maniera notevole la quantità di detriti asportata a causa delle violente variazioni delle portate d’acqua. La loro estinzione sarebbe un danno molto grave, in quanto comporterebbe ingenti danni agli habitat e agli altri organismi dell’ecosistema.
I molluschi hanno un ciclo riproduttivo molto complesso, caratterizzato da uno stadio larvale parassita, che necessita di un pesce ospite per completare lo sviluppo. Alcune di queste specie possono utilizzare diverse specie ittiche come ospiti dello stadio larvale, mentre altre dipendono da specie ittiche presenti solo in determinate aree, come ad esempio quelle della Penisola iberica. Inoltre, le catene montuose, come le Alpi e i Pirenei, possono fungere da barriere geografiche. Ciò spiega la distribuzione particolarmente disomogenea fra Nord, con meno specie distribuite su aree più ampie, e Sud Europa maggiori specie ma spesso rappresentate da popolazioni più piccole e limitate a pochi ambienti circoscritti.