Un nuovo, recente studio pubblicato su Jama Pediatrics mette in evidenza un rischio da non sottovalutare soprattutto per le donne incinte che consumano pesce; esiste infatti una possibilità, secondo gli esperti, che gli agenti inquinanti presenti nel pesce possano contribuire all’obesità infantile, interferendo in maniera marcata con quello che è lo sviluppo del sistema ormonale nel feto dell’utero. Lo studio, condotto da Leda Chatzi dell’Università di Creta, in Grecia, ha analizzato i dati di 15 studi pubblicati che hanno monitorato più di 26.000 donne in stato di gravidanza e i loro bambini ad intervalli di due anni fino al momento in cui i bambini stessi hanno raggiunto un’età di 6 anni.
Lo studio ha preso in esame soprattutto quei bambini nati nel periodo 1996-2011 in Belgio, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Italia, Polonia, Norvegia, Spagna e Portogallo; il gruppo di ricerca non ha notato alcuna associazione tra la crescita infantile rapida o l’obesità infantile fino a 6 anni e con un moderato consumo di pesce da una a tre volte a settimana. Tuttavia, le donne che consumavano più tre volte alla settimana durante la gravidanza mostravano un aumento del rischio del 22% che i bambini potessero crescere, dai due anni in su, con il problema dell’obesità. Insomma, il pesce non si deve comunque eliminare perchè fa parte della nostra dieta, ma consumarne in piccole dosi, specie per le donne in gravidanza, può far solo che bene.