Gli scienziati che studiano gli anelli degli alberi, in relazione cronologica con i fenomeni naturali e le condizioni meteorologiche, hanno scoperto un particolare periodo storico di attività vulcanica che ha determinato significativi cambiamenti del clima e nella composizione della flora in diverse regioni del pianeta. Il lavoro è stato svolto da un gruppo di specialisti dell’Istituto di Forest insieme ai colleghi dell’Università Federale di Krasnoyarsk. Uno dei progetti tutt’ora in corso è l’organizzazione degli esploratori siberiani che si occupano di ricostruire la storia climatica millenaria grazie all’ausilio degli anelli degli alberi che si trovano nel nord Eurasia. Nel corso di un’analisi approfondita relativa ai passati cambiamenti climatici nella regione è possibile identificare le loro caratteristiche e la natura dell’impatto sull’ecosistema, compresa ovviamente la società umana. Gli alberi, infatti, possono fornire delle preziose informazioni sul passato del nostro pianeta, in special modo sui retroscena climatici in un determinati periodo, così come le calamità naturali, le trasformazioni globali delle foreste, lo sviluppo degli animali, e molto altro ancora.
Secondo gli esperti gli negli ultimi due anni sono state effettuate moltissime ricerche in merito e le informazioni ottenute risulteranno, in futuro, di importanza rilevante per tutto il mondo. Sulla base delle analisi effettuate su anelli di alberi annuali, formati migliaia di anni fa, è stato scoperto che l’attività vulcanica era molto accentuata e il Sole, al contrario, stava attraversando una fase di minimo pronunciato. Queste condizioni hanno prevalso sulle distese settentrionali dell’Asia e in alcune parti del Continente (tra le montagne di Altai e Sayan). Per quel che riguarda l’area del Mediterraneo, attraverso lo studio degli anelli, è emerso che la regione era caratterizzata dalla presenza di poca umidità, chiaramente visibile nello spessore degli anelli stessi.