Il cervello umano è stato progettato per concentrarsi su un solo compito alla volta, perchè troppe informazioni ne rallentano le prestazioni. Questo quanto riferito da Larry Kim, fondatore della società di pubblicità online WordStrem. Per giustificare la sua teoria Kim ha stimato che il cervello, in particolare, non è adatto al multitasking, quel momento in cui la gente pensa di poter fare numerose azioni contemporaneamente; ebbene, in realtà il lavoro in rapida evoluzione causa la progressiva perdita cognitiva. Inoltre, questa variazione crea cattive abitudini; ad esempio, quando si esegue un piccolo compito (come scrivere e inviare una mail) si “riceve” come una sorta di dose di dopamina come ricompensa. Il cervello, infatti, vuole più quantità di questa sostanza e quindi bisogna cambiare sempre compito per ricevere dopamina in maniera rapida.
Tuttavia questa attività favorisce la formazione di un circolo vizioso di dipendenza; sembra infatti che svolgiamo molte attività contemporaneamente, ma in realtà sono tutte attività improduttive. Inoltre, il multitasking ci impedisce di strutturare il nostro pensiero, oppure ignorare le informazioni irrilevanti che caratterizzano e influiscono l’efficacia e la qualità del nostro lavoro. La ricerca, condotta presso l’Università di Londra, ha dimostrato che il quoziente di intelligenza (QI) di esaminidi che tentano di risolvere diversi compiti contemporaneamente si abbassa in maniea drastica, come se avessero trascorso tutta la notte senza dormire. Il multitasking causa anche la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Insomma, svolgere un compito alla volta è il segreto, ne beneficia il nostro cervello.