L’analisi chimica di un frammento microscopico tratto da uno dei tre dipinti di Vincent van Gogh (“La Camera da Letto”) rivela il vero colore delle pareti nella foto era il viola piuttosto che il blu-fiordaliso sbiadito che vediamo oggi. Questo quanto rivelato da un gruppo di scienziati che ha effettuato l’interessante ricerca. La rivelazione è molto significativa perchè le dimostra “che il colore originale delle pareti nei quadri viene interpretato come una chiara indicazione del telaio emotivo di van Gogh“, rivela Francesca Casadio, presso l’Art Institute di Chicago. “Le pareti della camera da letto di Arles erano bianche; così il viola è la sua interpretazione, la propria volontà di esprimere il riposo della mente e della fantasia”, continua la dottoressa Casadio.
E’ tuttavia estremamente insolito per un artista dipingere una stanza vuota, quindi il fatto che van Gogh abbia creato la sua camera letto ad Arles è visto come espressione del suo bisogno di un posto che lui stesso potesse chiamare casa, tanto più che visse in 37 luoghi diversi nei suoi 37 anni! Van Gogh ha completato il suo primo dipinto “La Camera da Letto” nell’ottobre del 1888 ed è esposto ad Amsterdam. Gli altri due dipinti risalgono invece al settembre 1889, dopo aver subito un taglio all’orecchio e un graduale, progressivo esaurimento nervoso. “E’ davvero una scoperta straordinaria, perchè adesso sappiamo con certezza che le pareti della camera da letto non erano viola, bensì bianche. Il dipinto è stato pensato per infondere un’atmosfera accogliente, per trasmettere un senso di riposo e di tranquillità”, conclude l’Associazione Americana per l’avanzamento della Scienza, a Washington.