Sono davvero molti gli elementi di continuità tra l’uomo attuale e l’uomo di Neanderthal. si tratta d un insieme di caratteristiche che rendono il nostro DNA più simile all’ominide di quanto precedentemente ci si potesse aspettare. La depressione, secondo gli studiosi della Vanderbit University di Nashville, potrebbe ad esempio essere una della eredità dell’uomo di Neanderthal, ma non solo. I risultati dimostrano, infatti, come anche alcuni punti deboli del nostro sistema immunitario, del metabolismo e la dipendenza dal fumo possano avere origine dall’Homo Neanderthalensis. La ricerca ha visto l’analisi approfondita dei geni del nostro antenato con i nostri; è di una percentuale che va dall’uno fino al quattro per cento l’eredità genetica dell’uomo di Neanderthal presente nell’uomo moderno.
Gli antenati soffrivano, ad esempio, di malattie provocate dall’eccessivo contatto con il Sole (aspetto che ne provocò l’emigrazione dall’Africa). Ma sono le ricerche focalizzate sugli aspetti neurologici e psichiatrici, soprattutto, ad aver portato alle scoperte più curiose. In pratica gli uomini di Neanderthal avevano gli stessi geni che portando, nell’uomo moderno, alla dipendenza dalla nicotina ed alla depressione mentre, dal punto di vista circolatorio, è la spiccata capacità di coagulazione del sangue ad essere una diretta eredità degli ominidi del passato; una funzione che oggi è considerata direttamente correlata all’ictus ed embolie.