L’apprendimento di una seconda lingua può aumentare l’abilità di pensiero, può migliorare l’agilità mentale e ritardare l’invecchiamento del cervello. Gli studi hanno dimostrato che i bambini e gli adulti imparano o parlano lingue diverse per gestire le regole grammaticali e l’eventuale utilizzo di vocabolari diversi; “sono sempre meno quei genitori che parlano, ai propri figli, lingue diverse a causa della mancanza di utilità. Molte persone pensano ancora che una lingua minoritaria rende i bambini confusi e li mette in condizione di svantaggio per quel che concerne la scuola”, riferisce Antonella Sorace, dell’Università di Edimburgo. “Questi sentimenti si scontrano con la ricerca riletiva al bilinguismo, il che dimostra che quando ci sono differenze tra i bambini monolingue e bambini bilingue, queste sono quasi sempre a favore di quelli che parlano due lingue diverse”, conclude Sorace.
“I bambini bilingue tendono ad avere maggior capacità nel parlare la lingua, nonchè una miglior comprensione rispetto agli altri, più flessibilità mentale nell’affrontare situazioni complesse”, aggiunge l’Associazione americana per l’avanzamento della Scienza a Washington. Miglioramenti che poi, via via, si intravedono anche negli adulti che parlano due lingue o che, comunque, stanno imparando due lingue diverse. Alcuni studi hanno dimostrato che che alcuni tipi di demenza registrata negli anziani bilingue si sviluppa con un ritardo di quattro-cinque anni rispetto a coloro che parlano una sola lingua. Una teoria (ancora da confermare) è che gli anziani bilingue hanno maggiori riserve cognitive che ritardano l’insorgenza dell’invecchiamento del cervello.