La rilevazione delle onde gravitazionali potrebbe consentire agli scienziati di costruire qualcosa di simile a una macchina del tempo, per esaminare le parti più antiche e oscure dell’Universo. Le increspature nel tessuto dello spazio-tempo, che gli scienziati hanno rilevato e poi annunciato per la prima volta nella storia, potrebbero consentire agli studiosi di andare indietro nel tempo e capire come davvero si è formato l’universo più oscuro e inesplorato. Le onde gravitazionali, lo ribadiamo ancora, son state rilevate dagli scientziati del progetto LIGO, che utilizza strumenti altamente sensibili per cercare di individuare le onde che si muovono oltre la Terra. Le onde gravitazionali, ormai è noto a tutti, sono increspature nello spazio-tempo e vengono “gettate fuori” dai buchi neri e dalle stelle morenti. Ora gli scienziati sperano di poter effettuare ulteriori tentativi per catturare queste onde.
L’avvio di apparecchiature ancor più sofisticate nello spazio permetterà agli studiosi di ascoltare tutti i rumori che si verificano lontano dal nostro pianeta e potrebbe consentire loro di isolare il suono delle onde in maniera ancor più accurata. Il prossimo progetto sarà Elisa, che prenderà corpo a partire dal 2020; sarà caratterizzato dalla presenza di tre satelliti ciascuno posizionato un milione di chilometri di distanza l’uno dall’altro. Ciò permetterà agli scienziati non solo di catturare nuove onde gravitazionali, ma anche e soprattutto di capire in maniera dettagliata da dove provengono.