Conrand Labandeira, della Smithsonian Institution di Washington, negli Stati Uniti e i suoi colleghi hanno studiato alcuni fossili rinvenuti nei sedimenti in Kazakistan e Cina risalenti all’età del Giurassico, scoprendo i resti fossili di alcune farfalle con gli occhi sulle ali. In precedenza in queste zone dell’Asia centrale son stati scoperti centinaia di resti di insetti che avevano ali enormi ed erano molto simili alle farfalle moderne. Anche se i paleontologi hanno suggerito che si possa trattare, davvero, di farfalle del mesozoico, non possono tuttavia sapere granchè circa la vita di questi insetti.
Gli scienziati hanno pertanto deciso di indagare su 17 specie di fossili rinvenuti sul fondo dei laghi presenti nel Mesozoico; son state poi effettuate centinaia di stampe grazie all’ausilio di un microscopio elettronico a scansione e all’analisi chimica. I risultati hanno confermato che gli insetti erano molto simili alle farfalle sia nella struttura interna, sia in quella esterna e avevano, altresì, una proboscide nella bocca per raccogliere il nettare e/o il polline e assorbire il liquido alimentare. Sulle ali di alcuni di questi fossili son stati altresì rinvenuti degli “occhi” che potevano servire per scoraggiare o impaurire i predatori, con la superficie che era ricoperta da squame della stessa struttura di quelle che oggi ricoprono le moderne farfalle.