Si sta aprendo una nuova frontiera per la cura contro i tumori; stiamo parlando della nanomedicina, ovvero quel metodo completamente nuovo e rivoluzionario che sfrutta le conoscenze genetiche e tecnologiche per combattere una malattia direttamente dall’interno, senza più cure generali che rischiano di non affrontare in mabniera diretta il problema. Fino ad oggi sono oltre 230 i farmaci in fase di sperimentazione, alcuni di questi sono già stati testati sull’uomo, circa il30% circa per la cura contro i tumori. Il lavoro dei ricercatori sarà molto importante al fine di permettere una cura pressoché perfetta del paziente, in quanto mira a liberare il farmaco al momento giusto nel posto giusto. La tecnica della nanomedicina si sta ampliando in maniera molto rapida in tutto il mondo; solo in Europa, infatti, vi sono più di 500 piccole e medie imprese farmaceutiche che lavorano in maniera assidua sulla produzione di questi speciali prodotti.
Per dimostrare ancor di più l’importanza della namomedicina, l’Unione Europea sta finanziando oltre 50 progetti simili, il che porterebbe il Continente europeo ad essere all’avanguardia anche più degli Stati Uniti, ove questo lavoro viene portato avanti solo su 130 progetti. Una delle ricerche più gettonate, ad ora, è quella legata alla creazione di nanoparticelle “intelligenti” che riescono a trapostare il giusto farmaco direttamente all’interno della massa tumorale, distruggendola progressivamente. E’ ciò a cui stanno lavorando alcuni esperti dell’Istituto Nazionale tumori di Milano in collaborazione con l’Università autraliana di Melbourne.