Il Galveston National Laboratory, in Texas, ha ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration, degli Stati Uniti, di sviluppare un vaccino contro il virus Zika. I rappresentanti della Galveston hanno infatti visitato il Brasile ove hanno raccolto campioni di materiali e tessuti contenenti il virus; questi campioni sono già in fase di studio presso l’Università del Texas Medical Branch, che fa parte del Laboratorio di Ricerche di Galveston. C’è da dire, tuttavia, che il vaccino è disponibile solo nel progetto, mentre il suo prototipo potrebbe essere pronto per il test in laboratorio entro i prossimi due anni, con i tempi di produzione che potrebbero allungarsi, addirittura, fino a 8 anni. Più ottimista, da questo punto di vista, lo scienziato canadese Gary Kobinger, che ha riferito che il vaccino contro il virus Zika potrebbe essere disponibile entro la fine del 2016.
Fino ad ora, c’è da dire, che sono pochi quei Paesi ove non è stata riscontrata la presenza del virus Zika; in Brasile, secondo alcune recenti stime, tra 497.000 e 1.480.000 casi di febbre Zika hanno avuto luogo lo scorso anno, mentre l’attività della microcefalia ha coinvolto ben 3000 neonati. Le autorità del Paese ammettono di non essere in grado di fronteggiare questo tipo di problematica, e la situazione rischia di farsi via via sempre più preoccupante con il passare delle settimane. Anche in Colombia il virus Zika si sta diffondendo con una certa rapidità; il bollettino epidemiologico, infatti, rivela che sono almeno 20.000 i casi di Zika registrati in tutto il Paese, 2.116 di loro sono stati riscontrati nelle donne in gravidanza. Al momento solo Cile e Canada sono esclusi dal contagio del virus portato dalla zanzara del genere Aedes, ma questo tuttavia non garantisce che non ci siano casi di malattia anche in questi Paesi.