Gli anelli di Saturno hanno per anni affascinato tutto il mondo dell’astronomia, tuttavia vi sono ancora dei misteri a cui gli scienziati non riescono a trovare delle risposte. Si è infatti a lungo creduto che le zone più brillanti degli anelli potessero essere estremamente dense e in grado di contenere una maggior concentrazione di ghiaccio e roccia. Ma ora gli scienziati hanno per la prima volta “pesato” l’anello più luminoso del pianeta, dimostrando che a prescindere da come sia opaco o meno l’anello, contiene all’incirca la stessa quantità di materiale. Un nuovo, recente studio condotto grazie ad alcuni dati inviati dalla sonda Cassini della NASA, ha dimostrato in maniera sorprendente la scarsa correlazione tra la densità di un anello e la quantità di materiale che contiene. Una sorta di illusione ottica? E’ proprio quello che stanno cercando di capire gli astronomi.
Gli esperti della University of Idaho e della Cornell University di Ithaca, a New York, si sono in particolar modo concentrati sull’anello B di Saturno, che è il più luminoso e il più opaco rispetto agli altri anelli del pianeta. In particolare hanno scoperto che mentre l’opacità dell’anello B varia in base alla quantità, alla larghezza e alla massa, la quantità di materiale varia in maniera notevole da una zona all’altra. Hanno quindi individuato, per la prima volta, le differenze di densità di massa in tutto l’anello, analizzando le onde di densità a spirale. “Allo stato attuale è tutt’altro che chiaro come le regioni con la stessa quantità di materiale possano avere tali opacità differenti”, riferisce Matthew Hedman, autore principale dello studio. “Potrebbe trattarsi di qualcosa associato alla dimensione e alla densità delle singole particelle, oppure potrebbe avere a che fare con la struttura degli anelli“, conclude. L’anno prossimo la sonda Cassini saprà sicuramente fornire queste importantissime risposte.