In questi ultimi giorni si sente parlare, con una certa insistenza, del virus Zika che sta terrorizzando il Sud America. I casi di persone contagiate dal virus sono in aumento e il rischio è che anche in Europa, presto, possa esservi un incremento marcato del contagiamento. Il virus Zika, inizialmente poco considerato perchè presente solo in aree ristrette, si è gradualmente esteso nel corso degli anni a vasti Paesi sud americani come Brasile, Cile e Venezuela, anche se il primo caso in assoluto (nel 1947) venne registrato in Uganda (Africa) e interessò alcune scimmie della foresta Zika (da cui poi prese il nome). Come già detto questo virus viene ora trasmesso attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes, tra cui la diffusissima zanzara tigre, ormai ambientatasi anche sull’Europa e il Mediterraneo. Ebbene, proprio la zanzara tigre potrebbe risultare un pericolo da non sottovalutare.
I rischi maggiori sono, tuttavia, per le donne in gravidanza, con il rischio concreto di nascite di bambini microcefalici (che presentano la testa più piccola rispetto al normale). Secondo Maria Paola Landini, professoressa di Microbiologia a Bologna il rischio che il virus possa diffondersi in Italia c’è ed è concreto, soprattutto nella stagione di attività biologica delle zanzare (durante, quindi, il periodo estivo). “Se una persona torna con il virus Zika già in corso nel sangue e viene punta da una zanzara – spiega la Landini – sarà in grado di infettare, successivamente, un’altra persona che verrà punta in seguito. Se questa catena non si ferma, rischia di creare un focolaio che può assumere dimensioni anche decisamente considerevoli”.