L’Istituto di Medicina e Biologia (IBMP RAS) sta mettendo a punto una nuova generazione di dispositivi a effetto serra denominati “Lada-2”, attualmente in prova ma in fase di accelerata costruzione. Questo progetto, già da anni preso in considerazione dagli esperti, ha subito una brusca accelerata non appena si è parlato della possibilità di seminare delle piante nel programma scientifico dei cosmonauti russi. In questo modo la nuova serra verrà consegnata alla ISS (la Stazione Spaziale Internazionale) tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, per nuovi esperimenti che verranno condotti nei messi immediatamente successivi. E’ molto interessante notare che questi studi sono una continuazione di una serie di esperimenti che vanno ormai avanti dal 1960, momento in cui i primi semi spaziali vennero inviati per studiare l’effetto della microgravità sulle piante.
Imparare a coltivare le piante nello spazio fu in impresa che venne tentata, per la prima volta, dalla stazione orbitale “Mir”, che tra il 1990 e il 2000 tentò sei esperimenti per coltivare grano, ravanelli e altre colture di insalata. Dopo questa innovativa esperienza venne creato il conservatorio “Lada”, progettato per lavorare sul segmento russo della ISS e in grado di condurre, tra il 2002 e il 2011, una serie di ben 17 esperimenti relativi alla coltivazione di piselli, orzo e radicchio. Riuscirono ad ottenere ben quattro generazioni di pisello, dimostrando che le condizioni di volo spaziale possono formare semi di piante vitali, un risultato significativo alla luce della possibilità di coltivazioni nelle lunghe spedizioni interplanetarie. Attualmente, sulla ISS, è stato già testato l’esperimento di far nascere un fiore di zinnia, cresciuto da un seme sopravvissuto alla gravità dello spazio.