Le politiche di conservazione del pesce nei mari negli oceani di tutto il mondo potrebbero essere del tutto inutili. Gli ultimi dati resi noti dall’Università della Columbia Britannica hanno rivelato come una percentuale di un terzo dell’intero pescato mondiale sia, in realtà, sommerso cioè non regolarmente dichiarato. Una quantità di ben 32 milioni di tonnellate di pesce sfugge, ogni anno, ai conteggi ed agli organi di controllo sfalsando i dati sulla pesca mondiale che risulta, quindi, notevolmente sottostimata.
Un fenomeno che si spiega, in parte, nel modus operandi dei vari stati che effettuano i conteggi esclusivamente sulla pesca di provenienza industriale escludendo quindi dalle statistiche la pesca artigianale e di sussistenza. Da questo fattore deriva anche uno scorretto conteggio della crisi attuale che vive il mondo della pesca. Se la diminuzione del pescato dal 1996 al 2010 secondo la Fao sarebbe di 380mila tonnellate ogni anno, secondo gli studiosi il calo è stato, invece, di oltre un milione e duecentomila tonnellate.