Secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista British Medical Journal le donne con fibrillazione atriale avrebbero un rischio assai maggiore di andare incontro a malattie di cuore, scompensi cardiaci, addirittura ictus e nella peggiore delle ipotesi anche alla morte. Ma che cos’è la fibrillazione atriale? Essenzialmente è un disturbo cardiaco particolarmente diffuso ed è caratterizzato in linea di massima dagli atri che non si contraggono in sintonia con i ventricoli. Succede che nelle cavità atriali (gli atri sono due delle quattro cavità cardiache) vengono a formarsi coaguli di sangue che possono anche circolare e occludere, altresì, le arterie producendo in questo modo incidenti cardiovascolari anche piuttosto importanti e/o ictus.
Ad esempio, è risaputo che il diabete e il fumo delle sigarette sono molto più dannosi per le donne che per gli uomini; così alcuni scienziati di alcune delle più importanti Università del mondo si son posti il problema relativo, appunto, al fatto che la fibrillazione atriale avesse un impatto maggiore sul sesso femminile. Per questo hanno preso in esame alcuni studi condotti su più di 4 milioni di persone, mettendo in relazione la presenza di una fibrillazione atriale con tutte le cause di mortalità, come l’ictus, gli infarti (non mortali) e, in ultimo, lo scompenso cardiaco. I risultati parlano chiaro: il rischio di mortalità è del 12% in più nelle donne rispetto che negli uomini, essendo esposte in maniera più importante a ictus ed eventi cardiaci anche mortali.