Un team di scienziati del Regno Unito ha suggerito che la lunga glaciazione che interessò la Terra milioni di anni fa cessò a causa di un’intensa attività vulcanica. I risultati di questa nuova ricerca son stati pubblicati, di recente, sulla rivista Nature Geoscience. Circa 720-630.000.000 di anni fa il nostro Pianeta sperimentà un’Era Glaciale che ricoprì di ghiaccio e neve sia l’Emisfero nord, sia l’Emisfero sud. I ricercatori affermano che in quei giorni il mondo si “trasformò” in un solo, grande Continente ghiacciato. La temperatura si spinse, pensate, fino ad una media attorno ai -35/-40°C, per moltissimi anni. Tuttavia, in molti, stanno ancora discutendo sull’aspetto della Terra in quel periodo;alcuni sostengono che era diventato una sorta di “palla di neve gigante”, coperta da una spessa coltre di ghiaccio. Altri invece ritengono che sotto la crosta di ghiaccio ci fosse acqua allo stato liquido. Le ragioni che invece portarono all’Era Glaciale sono, ad ora, estremamente controverse.
Un gruppo di scienziati guidati da Thomas Heron hanno tentato di scoprire le cause per cui la Terra è “tornata a vivere”; analizzando la composizione di alcuni, antichi sedimenti si è giunti alla conclusione che in quel periodo si verificò una fortissima attività vulcanica. Gli scienziati, infatti, hanno scoperto depositi di palagonite formati da roccia vulcanica. Su questa base si è concluso che il riscaldamento del Pianeta venne determinato dall’eruzione, pressoché continua, di alcuni enormi vulcani. Dunque non è dipeso solo dalla disintegrazione del vasto Continente Rodinia, come si credeva in precedenza, anche se quest’ultimo avvenimento è coinciso con l’aumento dell’ossigeno nell’atmosfera e un conseguente, forte impulso per lo sviluppo di organismi multicellulari.