Se le condizioni dei mari rimarranno le stesse, nei prossimi tre decenni e mezzo la presenza di oggetti in plastica supererà quella dei pesci. Un vero e proprio campanello d’allarme quello lanciato nel rapporto del World Economic Forum insieme alla fondazione Ellen MacArthur. I dati davvero preoccupanti degli studi si aggiungono ad un’altra ricerca del London Imperial College che ha rivelato per il 2050 una percentuale del 99% degli uccelli marini avrà nel proprio corpo degli oggetti in plastica.
Un ecosistema compromesso dai rifiuti che colpisce i pesci come gli uccelli senza risparmiare, naturalmente, l’uomo. L’impennata della presenza di plastica nei mari di tutto il mondo è descritta in una serie di numeri sempre più impressionanti. Se nel 1960 una percentuale del 5% dei pesci aveva dei residui di plastica nel corpo, nel 2010 la quota aveva superato l’80%. Sono le barriere a rappresentare, secondo molti ricercatori, il rimedio più efficace. Si tratta di collettori in grado di raccogliere la plastica: un sistema la cui applicazione sulle coste indonesiani e cinesi porterebbe ad una diminuzione dell’inquinamento di plastica di oltre il 30%.